“Bevilo con la nostra stessa passione, assaporalo con il gusto di chi sta realizzando il proprio sogno”
— Stefano Campaniello & Gabriele Testa
Il nome di questa cantina di Langa è, per l’esattezza, “Morra Gabriele, già Pautasso Vini dal 1880”. Se, come caldamente vi consigliamo di fare, deciderete di visitarla, non troverete tuttavia nessuno che si chiami Pautasso, né vi accoglierà Morra Gabriele (prima il cognome, come a scuola o sotto il militare quando ancora si faceva). Lo faranno invece due brillanti ragazzotti, Gabriele Testa e Stefano Campaniello, rispettivamente classe 1981 e 1983. Il Gabriele Morra dell’etichetta era il nonno del primo dei due; aveva rilevato anni addietro una di quelle vecchie, tradizionali cantine piemontesi.
I ragazzi si sono conosciuti, per divenire poi soci, nel 2013: Stefano, nella ristorazione da sempre, era responsabile di sala di un posto che aveva Gabriele come cliente.
In cantina, parole dei ragazzi, “non troverete opere d’arte o lampadari di cristallo”.
“Sarà, ma qualcosa che illumina, in un certo senso, c’è, ed è il vino, anzi, i vini, tutti.”
— Armando Castagno (Vini Artigianali Italiani, 2019)
Oggi la cantina, che prosegue l’attività nel nome del famoso nonno, conta solo sui due ragazzi, Gabriele ama trascorrere il suo tempo in vigna, lavorando la terra e aiutando il terreno a mantenere il suo equilibrio; in cantina Stefano ha le idee chiare, lavora con lunghe fermentazioni, vasche di cemento e botti di legno di rovere con l’obiettivo di avere vini territoriali.
Nel loro futuro, Gabriele e Stefano vogliono, naturalmente, continuare su questa strada dando spazio alla ricerca e a nuovi progetti.
I nostri vini
“Un eventuale deposito è sinonimo di antichi saperi”
La nostra azienda nasce dal desiderio, maturato negli anni, di coltivare vecchie vigne e di riuscire a produrre grandi vini attraverso la nostra passione, la conoscenza del mondo del vino e la pratica della biodinamica.
La potatura e le lavorazioni del terreno sono scandite dalle fasi lunari, la difesa fitosanitaria è affidata soltanto a rame, zolfo e preparati naturali; i sovesci autunnali composti da leguminose, graminacee e crucifere (senape) ci permettono di arricchire il terreno di sostanza organica naturale e di aumentare la biodiversità favorendo la presenza di insetti utili.
Tutto questo per riuscire a portare i nostri grappoli sani a maturazione e per consentirci di vinificarla senza l’utilizzo di correttivi e prodotti chimici. L’uva fermenta in maniera spontanea; il vino affina, a seconda della tipologia, in acciaio o in legni di rovere per mesi; l’imbottigliamento avviene senza filtrazione o stabilizzazione.
Il “non fare” è potente almeno quanto il “fare”.
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